Raffaello
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Data di pubblicazione | 2002 |
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Milano, 2002, Rizzoli. Cm. 34×29, pp. 382, ill. a colori n.t., ril. con sovrac.
Giorgio Vasari definisce Raffaello artista “aggraziato” e senza dubbio questo è uno degli aggettivi più indovinati per definire l’uomo e la sua opera. Quando Raffaello nacque nel 1483 a Urbino, uno dei centri artistici più attivi dell’epoca, suo padre vi dirigeva un’avviata bottega. Alla morte prematura del padre, il giovane Raffaello eredita la bottega e prosegue il suo apprendistato presso il Perugino. Nel 1500 firma la sua prima opera come “magister” e nel 1504 si reca a Firenze per studiare da vicino l’arte di Michelangelo e di Leonardo. Già artista affermato, nel 1508 sceglie ancora di trasferirsi per avvicinarsi al centro dell’arte e raggiunge Bramante a Roma, dove quest’ultimo è incaricato di dirigere i cantieri della nuova basilica di San Pietro. A Roma morirà dodici anni dopo, lasciando capolavori di pittura, decorazione e architettura considerati già dai contemporanei fra i più alti risultati della storia dell’arte. Pierluigi De Vecchi ripercorre le tappe di questa folgorante carriera. Alla luce di uno studio minuzioso, costantemente suffragato da uno sguardo critico, l’autore mette in rilievo le componenti più profonde dell’arte di Raffaello: il rapporto con l'”umanesimo matematico”, la “metafisica” della bellezza, la stupefacente capacità di assimilazione e di invenzione
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