Descrizione
Genesi e realizzazione di quello che, a ragione o torto, può essere considerato uno degli edifici simbolo dell’eclettismo artistico italiano d’inizio Novecento. Il tutto visto attraverso il massiccio impiego del marmo di Botticino (di estrazione bresciana) durante la costuzione dell’edificio. La singolare declinazione in chiave regionale del titolo è inoltre giustificata dall’analisi del fregio e delle sculturee marmorei relaizzati per l’occasione da Angelo Zanelli, valente scultore anch’egli di origini bresciane.