Descrizione
Considerato negli anni sessanta e settanta come “campo di concentramento” della memoria da cui evadere per riscoprire le opere nel loro contesto territoriale, il museo é stato poi dimenticato e depredato nel decennio delle “grandi mostre”, cui è seguito, di recente, un vacuo ritorno d’attenzione all’insegna del “merchandising”. In questo processo l’opera d’arte si é trasformata in oggetto feticistico, lontano dall’esperienza diretta, cioé storica. A questa esperienza ci invitano per contro gli autori di questo libro, raccontando, tramite un museo, il loro rapporto con il mondo delle forme. Alcuni sono risaliti al museo “dell’adolescenza”, in quanto scena della fulgurazione figurativa, altri hanno preferito un museo che rappresentasse un nodo ben serrato del proprio percorso intellettuale. Attraverso memorie le più diverse, essi ci offrono una vivida carrellata sulla storia: restituiscono presenza e significato a luoghi alienati da una malintesa modernità.