Islam. Specchio d’Oriente. Rarità e preziosi nelle collezioni statali fiorentine. A cura di Damiani G. e Scalini M.
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Data di pubblicazione | 2002 |
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Livorno, 2002, Sillabe. Cm. 28×24, pp. 184, ill. 23 in nero e 174 a colori n.t., br.
Dai primi anni dell’Ottocento, la rinata passione per l’orientalistica dette nuovo vigore alle ricerche dei più intraprendenti collezionisti, quasi eredi dell’epoca granducale, quando i Medici erano già possessori di un ricca dote di veri e propri unici tesori d’arte islamica come, solo per fare un esempio tra molti altri, il bellissimo boccale in pietre dure e montatura in argento dorato, valutato già in un inventario quattrocentesco duemila fiorini. Ma è appunto dall’Ottocento che le collezioni private fiorentine e soprattutto quelle del neo-costituito Museo del Bargello, vengono ad arricchirsi di armi e armature; prodotti d’oreficeria; multicolori tappeti e codici miniati non solo di testi sacri, ma di canzonieri poetici, prodotti altissimi della letteratura araba; strumenti scientifici per la navigazione come globi terrestri e astrolabi.
Questo catalogo offre così una panoramica unica sull’intera, vasta e preziosa messe di oggetti di produzione araba, abbracciando un arco temporale e geografico quanto mai vasto, dall’alto Medioevo, come il suddetto vaso (VII-VIII secolo) al XVIII secolo e raggiunge l’intero bacino del Mediterraneo, ovunque giunse la cultura e l’arte dell’Islam.
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