Descrizione
Questa copertina è abitata dal monaco Rufillus, che trasforma una “R” maiuscola nel proprio atelier di illuminator, dove dispone i colori, i coltellini, i pennelli; in un altro codice lo stesso Rufillus si rappresenta come scriba, con la cannula della penna e un rasoio fra le mani. L’identità di forme grafiche e di soggetti iconografici permette di ricondurre la duplice fatica a un Individuo che ebbe un nome, un corpo, un’anima.
Sotto l’egida allegorica di Rufillus, scrivano e miniaturista, si raccolgono qui gli Atti del primo Convegno organizzato nel settembre 2022, presso la Scuola Normale Superiore, dal centro di Ricerca Interuniversitario «Scritture e Civiltà. Libri e testi nell’Italia medioevale». La questione di fondo a cui hanno risposto gli specialisti di numerose discipline è se sia possibile e opportuno applicare a una tradizione iconografica gli strumenti concettuali e operativi che l’ecdotica ha elaborato per le tradizioni testuali. Filologi, paleografi, storici della miniatura e dell’arte comparano illustrazioni affini, discutono la ricostruibilità di antigrafi miniati perduti, illustrano come realizzare un’edizione critica di disegni, e più in generale riflettono sulla categoria di copia in campo visivo, codicologico e paleografico.